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martedì 29 luglio 2014

Caso TA-VECCHIO. Niente di NUOVO. Interviene Johnny Stecchino.


Il Sig. Tavecchio prima della tiritera sulla riorganizzazione della Figc per il "rinnovamento" del calcio italiano dopo il terribile flop mondiale degli azzurri in Brasile ai più era semisconosciuto, ma in pochi giorni è balzato al centro delle cronache internazionali facendoci fare una "bella figuraccia" e per "gli amatori" un bel salto indietro nel tempo.

Un salto temporale direttamente negli anni novanta, esattamente ai tempi della lite amara ma esilarante che ancora oggi spopola su you tube tra Luciano Gaucci (ex presidente del Perugia) e Vincenzo Mataresse (ex presidente del Bari). Li ricorda nei modi "spontanei e genuini" e anche per l'uso "simpatico" della lingua italiana. Nulla di male se tali signori conducessero vite al di fuori del pubblico e comune interesse, in questo caso il calcio, poco male, ma pur sempre in rappresentanza di un Paese, e questo è il problema.

Sfido chiunque così a non ammettere di aver fatto almeno una volta un balzo sulla sedia, uno scivolone dalla poltrona e per i più audaci di aver voluto aggredire il televisore (tra la gente se ne sentono tante) quando "alcune" persone parlano o compaiono in TV. Sfido chiunque a non aver pensato almeno una volta alla settimana, per i meno intransigenti anche una volta nella vita, a come facciano "alcuni" ad occupare posti rilevanti di responsabilità politica o quantomeno di rappresentanza "pubblica".

La cosa drammatica è che sembra essere proprio il solito "sistema" a non funzionare. Il Sig. Tavecchio  pare che alla presidenza della Lega Nazionale Dilettanti abbia fatto un ottimo lavoro, ma dire che è scivolato sulla classica buccia di banana oltre all'accostamento forse ironico è troppo poco. E anche la buona intenzione di salvaguardare il calcio made in Italy e i suoi talenti (gli interessi di procuratori e società di calcio evidentemente sono enormi sui calciatori stranieri) cade in secondo piano, anzi crolla totalmente, viene spazzata via come una casa da un tornado grazie all'ormai famoso e terribile "fino a ieri mangiavano banane" tavecchiano. E poi ora, vai a squalificare le curve per cori razzisti e/o per discriminazione territoriale, un bel pasticcio.  Fifa e Ue intanto fanno un passo indietro e soprattutto chiedono spiegazioni e un'inchiesta da parte della Figc.
Ma ripeto, il problema è Tavecchio o il sistema Paese che ormai tende a sdoganare tutto?

Tavecchio qualche tempo fa si rese protagonista di un'altra "gaffe" (così la definisce anche Lotito che lo appoggia nella corsa alla presidenza della Figc come altri presidenti di Serie A tra i quali Galliani), quella volta disse che "si pensava che le donne fossero handicappate rispetto al maschio, ma abbiamo riscontrato che sono molto simili”. Insomma sempre buone intenzioni, possiamo dire, che le parole per non parlare di mentalità hanno trasformato in catastrofi colossali, in inni al razzismo e al cattivo gusto che neanche "al bar sport" sono quasi più in uso.

Ribadisco e osservo che siamo diventati il Paese dove "sdoganare comportamenti, frasi, abitudini..." a dir poco sconvenienti e discutibili se non addirittura intrecciati a processi e illeciti è diventato facile, troppo facile, quasi ingiusto. E allora i Razzi, l'onorevole del tormentone 'crozziano' che disse "amico mio fatti i cazzi tuoi, qui si fanno tutti i cazzi loro" e ricordo parlava del Parlamento italiano, "insomma di un posto qualsiasi", e tutti gli altri alla fine risultano i meno colpevoli di fronte a un Paese che sembra "funzionare così". Niente di nuovo. L'ingenuo Johnny Stecchino di Benigni a questo punto avrebbe detto:"...tutto sto casino per una banana?!!!....".









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