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martedì 15 luglio 2014

IL "Pacco" del Nazareno. Perseverare è diabolico.

Simbolo di un Paese che non vuole cambiare. Nel film di Nanni Loy una "strategia" per la sopravvivenza. Nella nostra politica?




Per 20 anni ci hanno raccontato che il male del Paese fosse Silvio Berlusconi, prima di tutto colpevole di fare i suoi interessi per risolvere i problemini con la giustizia. Un Presidente del Consiglio contornato da amicizie e faccendieri con la scoppola in penombra. Un signore dalla barzelletta facile e anche poco avvezzo alla diplomazia ma più che altro alle buone maniere, soprattutto in Europa tra foto con corna, tra battute che lasciarono di stucco tutta Bruxelles quando diede del capò a Schulz e anche il mondo intero al vertice Nato quando fece attendere la Merkel che lo aspettava per il saluto ufficiale, mentre lui era impegnato in una telefonata “con il leader turco Erdogan, per sbloccare il nodo sulla successione alla carica di segretario generale della Nato”. Insomma un elenco di figure barbine e di processi,
tra il via vai di fanciulle nelle festicciole di Palazzo Grazioli, il caso D’Addario, le olgettine e la ciliegina sulla torta “Rubygate”, che mettono i brividi. Come la storia ci racconta questo allegro signore nonostante tutto ha governato il Nostro Paese per un “bel ventennio”. Il popolo vota e legittima un Governo, forse quasi giusto, ma quando non ci pensa il popolo?! Non importa, il Silvio Nazionale pesa ancora nella politica e nell’economia del belpaese altrimenti non ci sarebbero altre spiegazioni del perché “Silvio c’è e lotta insieme a noi”. 

Ed ecco fatto,  a legittimarlo ci ha pensato il Matteo Nazionale che lo ospita addirittura nella sede del PD al Nazareno di Roma quando ancora era solo segretario del partito (che si definisce di centro sinistra) e sindaco di Firenze, per un accordo sulla nuova legge elettorale e sul nuovo Senato, almeno questo ci hanno raccontato. Una riunione privata, come la vecchia politica insegna, mica gli streaming strampalati che vogliono i pentastellati!!! Ecco, appunto! Con Silvio, incontro segreto, con il fiorentino Verdini idem ma con Di Maio e soci del Movimento 5 Stelle bene la diretta nazionale e la richiesta perentoria di regole scritte e pubbliche obbligatorie. Niente di nuovo, ma tutto questo fa riflettere e spaventa. 

Sicuramente non è solo il buon Renzi che decide di poter parlare ancora una volta con Berlusconi, non è Renzi che ha deciso che in Italia non si debba più votare. In nome di una presunta stabilità, di una governabilità alla fine arrangiata, l’Italia è più ferma di prima, uno stivale vecchio e fuori moda. Tutto questo è ancora più abominevole, perché dal Governo del fare e del presunto cambiamento abbiamo visto ancora poco, solo tante chiacchiere. Il Nazareno sembra sempre più un vero e proprio Pacco agli italiani più che un incontro tra due leader politici per far ripartire e risistemare un Paese. Appunto il Pacco del Nazareno esclude ancora una volta i cittadini dalla politica, ci allontana ancora una volta da decisioni che riguardano il nostro futuro, perché al Nazareno poi nessuno sa bene quello che Berlusconi e Renzi si siano detti. Ma quello a cui stiamo assistendo in questo momento fa protendere a un inciucio bello e buono che va ben al di là della legge elettorale e della riforma del Senato, ma che, come il Nazareno, vuole vedere i cittadini per nulla “protagonisti” della politica italiana. Dunque si va verso un Governo inattaccabile con le Camere elette dai partiti e un Parlamento ormai caricato a salve. Una riforma della giustizia a tutela della politica e per niente snellita a favore della cittadinanza oltretutto ancora in alto mare, per non parlare di una riforma Costituzionale a uso e consumo di chi governa. Nulla di buono all’orizzonte. 

Il Pacco del Nazareno è un altro simbolo di una politica che fa di tutto per non cambiare. Chi c’era prima non era “l’ultimo”, sembra che il peggiore sia sempre dietro l’angolo. Ma a questo punto l’importante è che "Silvio c’è e lotta insieme a noi”. Chi lo ha insultato e eletto a simbolo del nemico della sinistra, della giustizia, della democrazia, la rovina di un Paese intero, lo porta a braccetto, oggi come ieri, senza alcuna vergogna. E la storia ce lo insegna, se il Pacco è servito, sicuri di non essere smentiti, ora, aspettiamo fiduciosi doppiopacco e contropaccotto.

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