Stavo
cadendo dalla sedia quando su internet ho letto la notizia della lezione “su
come gestire il panico” di Schettino a “La Sapienza” di Roma. Sinceramente
pensavo fosse il solito fake assurdo per farci “imbufalire” immaginando a
quanto potesse essere, appunto assurda, una cosa del genere. Siori e Siore, la
realtà è più assurda e possibile della finzione, in questo mondo strano e
soprattutto in Italia. Il protagonista di una tragedia assoluta, il comandante
della Concordia è stato invitato dal Professor Vincenzo Mastronardi, docente di
Criminologia e Psicopatologia spesso ospite di Vespa a Porta a Porta, a tenere
una lezione “su come gestire situazioni di panico” agli studenti de La sapienza
di Roma. Tutto vero, quanto incredibile.
L’uomo al comando di una nave che praticamente affonda dopo essersi incagliata ad uno scoglio provocando la morte di 32 persone e che l’ha abbandonata prima di tutti fa una lezione su come gestire situazioni di panico in mare!! Se ce lo dicessero stenteremmo a crederlo, scusate se insisto ma è assurdo che sia successo.
L’uomo al comando di una nave che praticamente affonda dopo essersi incagliata ad uno scoglio provocando la morte di 32 persone e che l’ha abbandonata prima di tutti fa una lezione su come gestire situazioni di panico in mare!! Se ce lo dicessero stenteremmo a crederlo, scusate se insisto ma è assurdo che sia successo.
E’ come
far tenere una lezione ad Hannibal Lecter sulla cucina Vegana, come chiedere a
Totò Riina di prodigarsi in un' oratoria sulle politiche antimafia, come
chiedere ai nostri onorevoli di fare una lezione su delle manovre concrete per
la riduzione dei costi della politica, come chiedere a Balotelli di spiegare
psicologia comportamentale applicata al mondo del calcio, e ancora far fare una
lezione di inglese al presidente Matteo Renzi e per par codicio una lezione di politica e diplomazia internazionale al
presidente e ex Cavaliere Silvio Berlusconi o una lezione su "Autocontrollo e gestione della collera" a Beppe Grillo, insomma la lista dell’assurdo è lunga, a
proprio gusto e fantasia.
Fortunatamente
la condanna di questa pardossale vicenda è stata praticamente unanime, dalla
politica all’opinione pubblica. Ma a questo punto, quello che desta tanta perplessità e un moderato stato di preoccupazione è la motivazione che ha spinto il professore a invitare Schettino e
da qui la solita domanda che porta al gioco dell’assurdo. E’ possibile che in
Italia un professore di psicologia, di psicologia dico, inviti Schettino con
quello che ormai rappresenta a tenere una lectio magistralis all’università… Sì
è possibile ed è accaduto. Dopo di che ci cascano braccia, gambe e chi più ne
ha più ne metta.
Ora, il professore che ha avuto la brillante idea di chiamare Schettino è stato deferito dal rettore dell’università di Roma e intanto si giustifica dicendo di aver ricevuto pressioni dagli avvocati del capitano della Concordia. Anche Schettino prontamente si difende: "Sono stato invitato come esperto e ho illustrato agli studenti la gestione del controllo del panico. So come ci si comporta in casi del genere - ha spiegato Schettino -, come bisogna reagire quando ci sono equipaggi di etnie diverse". Tutto continua ad essere terribilmente reale quanto incredibile.
Forse
avremmo gradito una lezione da Edward J. Smith, il comandante del Titanic che
però è affondato con la sua nave per uno “strano e inspiegabile” senso di
responsabilità. Il comandante è l’ultimo che deve abbandonare la nave, ce lo
insegnano fin da bambini come esempio di estrema dedizione e senso del dovere.
Noi Schettino lo ricordiamo così:” Vada a bordo….cazzo..”. Con la frase clou di
quella terribile notte e Vi risparmio l’audio per pudore, quando Gregorio De Falco, il capitano della
Capitaneria di Porto di Livorno prese il comando delle operazioni mettendo
praticamente in mutande Schettino che con voce tremolante cercava di spiegare
la sua fuga dalla nave quando ancora tantissimi passeggeri erano ancora a
bordo. Quel momento, quella telefonata, li
ricordo con tanta pena e vergogna, Schettino mi fece veramente
tristezza. Certo i tanti “io al posto suo avrei fatto….” non mi piacciono,
soprattutto detti da chi in mare non c’è mai stato, in quelle situazioni esce fuori veramente chi sei e
forse anche ciò che non ti aspetti da stesso, ma c’è poco altro da aggiungere Schettino
resta imperdonabile.
La
morale?! Anche in questo caso richiama
all’importanza della memoria. Perché non
conoscere il passato significa vivere nell’oscurità. Il dramma italiano? Sembra
vogliano proprio spegnerci le luci, a tutti i costi.
Nessun commento:
Posta un commento