stilo con stile

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martedì 29 luglio 2014

Caso TA-VECCHIO. Niente di NUOVO. Interviene Johnny Stecchino.


Il Sig. Tavecchio prima della tiritera sulla riorganizzazione della Figc per il "rinnovamento" del calcio italiano dopo il terribile flop mondiale degli azzurri in Brasile ai più era semisconosciuto, ma in pochi giorni è balzato al centro delle cronache internazionali facendoci fare una "bella figuraccia" e per "gli amatori" un bel salto indietro nel tempo.

Un salto temporale direttamente negli anni novanta, esattamente ai tempi della lite amara ma esilarante che ancora oggi spopola su you tube tra Luciano Gaucci (ex presidente del Perugia) e Vincenzo Mataresse (ex presidente del Bari). Li ricorda nei modi "spontanei e genuini" e anche per l'uso "simpatico" della lingua italiana. Nulla di male se tali signori conducessero vite al di fuori del pubblico e comune interesse, in questo caso il calcio, poco male, ma pur sempre in rappresentanza di un Paese, e questo è il problema.

lunedì 28 luglio 2014

l'Informazione, la politica e la nave della "CONCORDIA". Un passo indietro per farne DIECI avanti.





Se solo il mondo dell'informazione facesse un passo indietro ne guadagnerebbe dieci in avanti, per se stesso e per i cittadini che lo seguono e si aspettano verità e rispetto. Sì, un passo indietro che vuol dire innanzi tutto farsi un grande esame di coscienza su quello che rappresenta, sul vero significato di "informazione" e dell' essere giornalisti, e poi riflettere, tanto, ma tanto, invece su quello che è diventato questo mestiere. 
Ora, per la maggioranza dei casi non possiamo neanche parlare più di "quarto potere", se mai lo sia stato inteso come una forza indipendente al servizio della cittadinanza che scova e denuncia il malaffare, i disservizi, ciò che non va o potrebbe andare meglio e che racconta anche quello che funziona e le buone pratiche del Paese, ma ormai trattasi di un braccio tentacolare (spesso a "penna armata" di cattivo gusto) al servizio della politica, di alcuni partiti e degli editori "tesserati".

martedì 22 luglio 2014

Storia di un uomo che ha ucciso per amore. Testimonianza di una strage.





Il caldo, la pioggia, un’afa umida e ristagnante. Un luglio così strano non si era mai visto, l’estate che tarda ad arrivare, la stanchezza, la voglia di fuggire. Con tutto quello che consegue, stress, apatia e una città cupa, ferma ad aspettare che qualcosa cambi, che la pioggia smetta di cadere sulle strade, che finalmente torni il sole anche nella sua anima. T. , iniziale del nome di fantasia per salvaguardare la sua privacy già devastata da quanto è accaduto, “è sempre stato un uomo calmo e sereno”, come lo descrive tutto il vicinato, nessuno si sarebbe mai aspettato quel gesto tanto strano da parte sua, amante della vita e di ogni essere della natura. Vive con F., altra iniziale di fantasia… ormai da 5 anni dopo essere stati fidanzati per più di 10 anni.

lunedì 21 luglio 2014

Nel ricordo dei 110 anni di Harley Davidson.Emozioni di un profano



Roma si era trasformata  in una grande autostrada bollente, di quelle americane, che ognuno di noi ha ben impressa nella mente se pensa a un lungo viaggio, a una moto, alla libertà e al vento sul viso. Banale ma forse impossibile non pensare alle ambientazioni desertiche e infuocate californiane del capolavoro hollywoodiano “Easy Rider”.  Caldo, sole abbagliante e “quel rombo inconfondibile” dei motori in quei giorni segnavano il passaggio dei centurioni in Harley arrivati a Roma

giovedì 17 luglio 2014

Non dire a Renzi quanto è buono lo streaming con l'M5S





Inizia di spalle con nonchalance, come fosse di passaggio, come se non ci fosse nemmeno, ma Matteo Renzi di fronte alle telecamere ci sta e anche bene e sa perfettamente che al tavolo dello streaming nazionale è l'uomo in più, almeno in fatto di numeri. Cinque contro quattro. Per lo schieramento PD, alla sinistra dello schermo partendo dal fondo Alessandra Moretti, il capogruppo alla Camera Roberto Speranza, la vice segretaria Debora Serracchiani, Gianclaudio Bressa e il Presidente del Consiglio Renzi. Di fronte a loro, alla destra di noi spettatori da casa, il Movimento 5 Stelle con il capogruppo al Senato Vito Petrocelli, l’estensore del “Democratellum” Danilo Toninelli , il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e Paola Carinelli capogruppo alla Camera

Inizia subito Di Maio che ricorda come quello di oggi sia il secondo incontro, dopo la "buca" data dal PD lo scorso 7 luglio. Al centro della riforma

martedì 15 luglio 2014

IL "Pacco" del Nazareno. Perseverare è diabolico.

Simbolo di un Paese che non vuole cambiare. Nel film di Nanni Loy una "strategia" per la sopravvivenza. Nella nostra politica?




Per 20 anni ci hanno raccontato che il male del Paese fosse Silvio Berlusconi, prima di tutto colpevole di fare i suoi interessi per risolvere i problemini con la giustizia. Un Presidente del Consiglio contornato da amicizie e faccendieri con la scoppola in penombra. Un signore dalla barzelletta facile e anche poco avvezzo alla diplomazia ma più che altro alle buone maniere, soprattutto in Europa tra foto con corna, tra battute che lasciarono di stucco tutta Bruxelles quando diede del capò a Schulz e anche il mondo intero al vertice Nato quando fece attendere la Merkel che lo aspettava per il saluto ufficiale, mentre lui era impegnato in una telefonata “con il leader turco Erdogan, per sbloccare il nodo sulla successione alla carica di segretario generale della Nato”. Insomma un elenco di figure barbine e di processi,

sabato 12 luglio 2014

Happy Goodyear. Quando il sogno del benessere si trasforma in lotta.

200 casi di morti per tumore a Cisterna di Latina


Happy Goodyear, il docufilm che racconta la vita e la morte in fabbrica.
La battaglia degli operai e delle loro famiglie che lottano per un briciolo di GIUSTIZIA. Il ricordo degli amici uccisi dal cancro, i processi, la fuga dell'azienda, lo spettro della morte. Sullo sfondo un blocco di cemento che ormai cade a pezzi e la speranza che Stato e politica dopo anni anche grazie a "Happy Goodyear" riaprano concretamente gli occhi di fronte a queste insensate tragedie.



giovedì 10 luglio 2014

Mondiali 2014. Brasile UNO Germania SETTE. Two days after.

Extraterrestre portami via. Anzi no.



Una vergogna, un dramma nazionale, una tragedia, un disastro mondiale. Vieni da Marte e stai pensando a cosa di tanto grave possa essere accaduto sulla Terra in questi giorni? Caro extraterrestre, il Brasile ha perso per 7 a 1 contro la Germania. Sì, esattamente. Ha perso semplicemente una partita di calcio. Certo, la partita delle partite per noi terrestri. Una semifinale di coppa del Mondo che i verdeoro giocavano in casa, l'ultimo passo verso quella finale che, come se fosse già scritto, i brasiliani avrebbero voluto e dovuto giocarsi a tutti i costi.

Chi ha urlacchiato e gridato allo scandalo con quegli epiteti così apocalittici e cruenti? Beh, un po' tutti qui sulla Terra. Ovviamente giornali e media in generale ci hanno sguazzato ben bene, ma la cosa strana è che

martedì 8 luglio 2014

Mina Welby. Il volto dei diritti.


E di una bellissima storia d'amore



Mina Welby - La finestra di Piero





Ricordo quella mattinata a casa di Mina con grande gioia. Per l'ennesima volta accompagnato nella loro vita, traghettato grazie alla sua grande dolcezza dal mondo esterno all'intimità della casa, dei suoi ricordi,  in quella stanza dove aveva vissuto e dove decise di morire Piergiorgio. Preso per mano da una piccola grande donna in un viaggio di ricordi nel passato, ma con in mano attività e progetti per il futuro, per l'oggi. Il volto racconta semplicemente la sua storia, il coraggio, la sofferenza e la grande determinazione che le ha sempre permesso di andare avanti anche senza Piero, facendo dei diritti civili una vera è propria scelta di vita. Mina e Piero hanno combattutto insieme per "il diritto di tutti", nella vita e nella morte. Si erano scelti. Non servono altre parole. Mina e Piero sono una bellissima storia d'amore.



Mina Welby e i quadri di Piero
Mina Welby legge Piero






venerdì 4 luglio 2014

DaSud si prende Roma. Le mafie tremano. Ora è tutta un'altra storia.

Immaginazione di una corrispondenza 

daSud in Campidoglio
Caro amico mio, 

ti scrivo per raccontarti cosa sta succedendo a Roma. E' qualcosa di incredibile. Li seguo a distanza da un po', che dire in poco tempo hanno conquistato la città. Non solo cittadini e negozianti, ma hanno successo anche nella politica, pare che anche in Parlamento siano arrivati. Ora più di qualche  amministratore pubblico li ascolta e soprattutto collabora ai loro progetti nella e per la città. 

Molti sono del Sud ma si sono ben amalgamati e integrati nella realtà romana con tantissimi affiliati in tutto il resto del Paese. Sono ben organizzati e non temono confronti con la camorra, con la 'ndrangheta, con la sacra corona e con qualsiasi altra organizzazione criminale. Insomma "le mafie a questi gli fanno un baffo". Sono giovani, spesso giovanissimi e non solo, sono coraggiosi e anche molto preparati. E' sì, proprio vero...

giovedì 3 luglio 2014

Ricomincio da me. Ma quale ottimismo?! Il dramma della disoccupazione dopo gli “anta” e uno Stato assente.




Più di trent’anni nel cuore della stazione Termini di Roma, dove ne ha viste di tutti i colori, dove forse ha imparato a vivere e a guardare oltre l’ostacolo delle differenze culturali e di tanto altro, per questo come ama ripetere ha imparato a “guardare oltre e basta”. Luigi ha 53 anni e per tre decenni ha lavorato in una rosticceria del quartiere Esquilino, epicentro multietnico della città, che in particolare a cavallo tra gli anni 80 e 90 è stato anche crocevia di un degrado sociale tagliato su misura in tutte le zone limitrofe alle stazioni dei treni cittadine.

Luigi alla giacca e alla cravatta ha scelto di indossare il suo gilè nero e il grembiule, alla scrivania ha preferito il “tosto” bancone di una rosticceria su strada, senza mai rimpiangere l’occasione della vita in una banca del nord che ricorda sempre con piacere come “un’esperienza di vita” ma

martedì 1 luglio 2014

"Un pensiero intelligente". Autoscatto?!!! E’ il selfie, bellezza!!


E' sì, ma quale autoscatto?! Il selfie è tutta un’altra storia, dalla tecnologia alla differente vena artistica e psicologica che spinge l’intera "società mondo" a “farsi un selfie”.
Se l’autoscatto fa pensare al massimo ad una macchina digitale, ma anche molto alla pellicola e soprattutto al vero “autoscatto”, quello con il timer che immortalava famiglie intere durante compleanni, matrimoni e festeggiamenti di vario tipo con la macchina fotografica appoggiata in qualsiasi posto e maniera su scaffali, scatole traballanti e solo per i più attrezzati su di un cavalletto, il selfie invece ci rimanda direttamente allo smartphone: tecnologia sfrenata, una nuova tecnica di comunicazione a uso e consumo sempre condivisa sui social e al classico braccio che si allunga per scattare il selfie.


Insomma una mania che ha preso tutti. Non solo adolescenti ma fasce di età insospettabili. Nonni e nonne sono stati contagiati e...