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mercoledì 1 agosto 2018

ANSA-FOCUS/ In agricoltura quasi un lavoratore su 3 è
migrante
Agromafie, 430.000 a rischio sfruttamento.Di Maio apre a voucher


(Di Alessandro Danese) (ANSA) - ROMA, 13 LUG - In Italia "su circa un milione di lavoratori
agricoli dipendenti, i migranti si confermano una risorsa fondamentale": quasi un lavoratore
regolare su tre viene da oltre confine. Nel 2017, a fronte dei 405.000 totali (tra regolari e irregolari,
secondo il Crea), sono stati registrati con contratto regolare in 286.940 (circa il 28%), di cui oltre
uno su due sono comunitari e la restante parte provenienti da Paesi extra Ue. Nei campi però
caporalato e lavoro irregolare mettono a rischio circa 430.000 lavoratori (tra italiani e stranieri), di
cui 132.000 in condizione di grave vulnerabilità: un business che vale 4,8 miliardi di euro e
comporta un'evasione contributiva di 1,8 miliardi. Sono alcuni dei numeri del 'Quarto Rapporto
Agromafie e Caporalato' dell'Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil.

Il documento, si legge, non solo "rappresenta la fotografia della situazione, ma si fa strumento di intervento per guardare avanti. A partire dalla piena applicazione della legge 199 del 2016 di contrasto al lavoro nero e allo
sfruttamento". Secondo il Rapporto, il passo in avanti è stato fatto grazie ad "una legge che ha
dimostrato la sua valenza dal punto di vista della repressione e dell'individuazione del reato", come
testimoniano le 71 persone arrestate per sfruttamento lavorativo e caporalato e più del 50% delle
7.265 aziende ispezionate che hanno presentato irregolarità nel 2017". Ma ora si chiede con forza
"l'applicazione della parte che regola i temi del collocamento, del trasporto e dell'accoglienza dei
lavoratori stagionali che non devono essere lasciati in mano alla criminalità". Si stima che 30.000
aziende ricorrono al caporalato, circa il 25% del totale delle aziende che impiegano manodopera
dipendente. Sul fronte politico il dibattito in merito alle possibili soluzioni da attuare è infuocato.
Per la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, "nessuno deve pensare di rimettere mano
alla legge sul caporalato", e tanto meno a reintrodurre i voucher, come annunciato dalla Lega.
Camusso "promette una nuova battaglia per la loro abrogazione". Per il ministro del lavoro e dello
sviluppo economico, Luigi Di Maio, "se il tema è introdurli per specifiche mansioni e per
fronteggiare determinati periodi dell'anno, noi ci siamo. Se invece qualcuno vuole introdurli per
sfruttare la gente, noi alzeremo un muro in cemento armato". Per questo invita la Coldiretti a sedersi
ad un tavolo per "scrivere la norma insieme". Maurizio Martina, segretario del Pd e primo
firmatario della legge 199/2016, non nasconde i suoi timori e lancia un appello: "Invito il governo a
non fare passi indietro. Sono preoccupato perché troppe volte questo governo e alcuni suoi
esponenti giocano su una propaganda che non corrisponde ai bisogni del Paese".(ANSA).

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