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L’adrenalina di una bolina a più di trenta nodi, gli
spruzzi dell’oceano sul viso, delfini che saltano sulla prua, il sole che
affonda nel mare al tramonto e risale in albe che spezzano il fiato. Emozioni
che solo il mare e la Volvo Ocean Race sanno regalarci. Emozioni che riusciamo
a vivere comodi nelle nostre case calde, come se lì in pieno oceano ci fossimo
anche noi. Emozioni indimenticabili che sanno regalarci gli straordinari “Media
Crew Members”, veri e propri inviati speciali a bordo delle imbarcazioni Vo 65:
gli “Onboard reporters” della Volvo Ocean Race.
Saltellano a prua tra le onde oceaniche, poi in
bilico sulla falchetta corrono a poppa in una danza multimediale che ci immerge
nell’indimenticabile avventura della Volvo Ocean Race. La loro missione è filmare
e raccontare al mondo la regata transoceanica intorno al globo. Stringono in
pugno il loro scettro, la loro bacchetta magica: una macchina fotografica e
l’ormai rinomata mini videocamera GoPro. Autori e registi tra fotografie, video e testi,
ci raccontano ‘H24’ la vita a bordo dei bolidi Volvo in un connubio perfetto
tra natura, vela ed emozioni degli equipaggi. Grazie a loro viviamo giorno per
giorno l’appassionante corsa negli oceani dei 66 velisti impegnati nella regata:
scenari mozzafiato e tanta vita a bordo
di giorno e di notte, riprese di riparazioni in piena navigazione, momenti straordinari con gli equipaggi che
volano sulle onde e immancabili riflessioni sottocoperta o al chiarore della
luna. L’Onboard reporter sembra proprio quel diario di bordo che i capitani dei
velieri custodivano gelosamente chiuso sotto il tavolo da carteggio e che ora
possiamo apprezzare in tempo reale.
Ogni team ha il suo Onboard Reporter che in questa
edizione della VOR ha acquisito una grande professionalità. Un inviato speciale,
velista o quantomeno appassionato di vela ma soprattutto un vero e proprio
reporter. E mai come quest’anno la
selezione è stata durissima. Al comitato della Volvo sono arrivati più di 1500
curricula da tutto il mondo per aggiudicarsi uno dei sette posti disponibili
come “giornalista di bordo”. Il Media Crew Member è il nono elemento a bordo dei
team maschili e, per questioni di peso, il dodicesimo dell’unico team femminile,
SCA . Partecipa alla vita di bordo, può cucinare ma non può assolutamente
partecipare alle manovre e contribuire in nessun modo alla navigazione. La
figura dell’Onboard reporter quest’anno è alla terza presenza alla Volvo Ocean
Race. La prima risale all’edizione 2008/9 quando partecipò proprio come media
crew member, Gabriele Olivo (ospite della terza puntata di VOR STORIES)
l’ultimo italiano in regata prima di Alberto Bolzan. Beh, le cose in pochi anni
sono cambiate e Gabriele Olivo non fatica ad ammettere che “ormai il Media Crew
Member è un giornalista a tutti gli effetti” e che quando ha partecipato lui, il
ruolo era ricoperto “da tutti velisti appassionati di fotografia e ripresa video
che si sono dati da fare per raccogliere materiali per raccontare e far
conoscere questa avventura”. Gabriele, con
tanta voglia di rivivere la VOLVO OCEAN RACE da velista puro, non ha dubbi:”
noi eravamo velisti al cento per cento, ora il livello del media crew member si
è alzato e il ruolo è sempre più definito”.
Dunque, professionalità e capacità di interagire su
diverse piattaforme comunicative, l’Onboard reporter è ormai un ruolo ben
definito e sempre in evoluzione. Per
stare al passo con le tecnologie di cui dispongono i monotipo Vo 65, i
giornalisti a bordo devono seguire un corso di alcune
settimane e partecipare a briefings con la comunicazione della Volvo Ocean Race
che si tengono prima di ogni nuova tappa
e a conclusione della successiva.
Da quest’anno poi con il wireless, sia in coperta che sottocoperta grazie
alla rete satellitare Inmarsat, potranno scrivere post sui social network,
usare i loro smartphones, le GoPro, le macchine fotografiche e le telecamere. Gli
Onboard reporter durante la navigazione sono collegati costantemente con il
Race Control Centre, la torre di controllo stile NASA che fa base ad Alicante.
E proprio ad Alicante Amory Ross che incarna
perfettamente la nuova generazione degli Onboard reporter, alla sua seconda
partecipazione alla Volvo Ocean Race, nel 2011/12 con il Team Puma, in questa
edizione con il Team turco-americano Alvimedica del nostro Alberto Bolzan , prima
della partenza ci ha raccontato che “a bordo
ci sono
fotocamere mobili e una fissa che opera in modalità remota comandata da un
joystick nella postazione sottocoperta”. Per quanto riguarda la sua giornata
tipo poi, non ha dubbi:” oltre a scrivere e a fare editing di video e immagini,
cucinerò e tirerò fuori l’acqua dalla barca. Dormirò quattro ore al giorno ma
amo ogni istante della mia giornata”.
Professionalità , tanto spirito di avventura e
perché no una pura vena artistica sono premiati con un concorso fotografico
giornaliero. Gli appassionati che seguono la regata (si vota sul sito e la
pagina facebook di Volvo Ocean Race), ogni giorno di questa grande avventura eleggono
la foto più bella scattata a bordo.
Ogni giorno il sole nasce e riposa nell’oceano, ogni
giorno questi bolidi del vento divorano miglia e miglia di mare e le storie
degli equipaggi ci regalano emozioni indimenticabili. Ogni giorno grazie a
questi navigatori multimediali il sogno della Volvo Ocean Race è sempre più
vicino.
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