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mercoledì 5 novembre 2014

Volvo Ocean Race. Diario di Bordo 2.0. Onboard Reporter

Ogni giorno il sole nasce e riposa nell’oceano, ogni giorno questi bolidi del vento divorano miglia e miglia di mare e le storie degli equipaggi ci regalano emozioni indimenticabili. Ogni giorno grazie a questi navigatori multimediali il sogno della Volvo Ocean Race è sempre più vicino.
pubblicato anche su saily.it & repubblica.it sport vela

da volvooceanrace.com
L’adrenalina di una bolina a più di trenta nodi, gli spruzzi dell’oceano sul viso, delfini che saltano sulla prua, il sole che affonda nel mare al tramonto e risale in albe che spezzano il fiato. Emozioni che solo il mare e la Volvo Ocean Race sanno regalarci. Emozioni che riusciamo a vivere comodi nelle nostre case calde, come se lì in pieno oceano ci fossimo anche noi. Emozioni indimenticabili che sanno regalarci gli straordinari “Media Crew Members”, veri e propri inviati speciali a bordo delle imbarcazioni Vo 65: gli “Onboard reporters” della Volvo Ocean Race.


Saltellano a prua tra le onde oceaniche, poi in bilico sulla falchetta corrono a poppa in una danza multimediale che ci immerge nell’indimenticabile avventura della Volvo Ocean Race. La loro missione è filmare e raccontare al mondo la regata transoceanica intorno al globo. Stringono in pugno il loro scettro, la loro bacchetta magica: una macchina fotografica e l’ormai rinomata mini videocamera GoPro.  Autori e registi tra fotografie, video e testi, ci raccontano ‘H24’ la vita a bordo dei bolidi Volvo in un connubio perfetto tra natura, vela ed emozioni degli equipaggi. Grazie a loro viviamo giorno per giorno l’appassionante corsa negli oceani dei 66 velisti impegnati nella regata:  scenari mozzafiato e tanta vita a bordo di giorno e di notte, riprese di riparazioni in piena navigazione,  momenti straordinari con gli equipaggi che volano sulle onde e immancabili riflessioni sottocoperta o al chiarore della luna. L’Onboard reporter sembra proprio quel diario di bordo che i capitani dei velieri custodivano gelosamente chiuso sotto il tavolo da carteggio e che ora possiamo apprezzare in tempo reale.


Ogni team ha il suo Onboard Reporter che in questa edizione della VOR ha acquisito una grande professionalità. Un inviato speciale, velista o quantomeno appassionato di vela ma soprattutto un vero e proprio reporter.  E mai come quest’anno la selezione è stata durissima. Al comitato della Volvo sono arrivati più di 1500 curricula da tutto il mondo per aggiudicarsi uno dei sette posti disponibili come “giornalista di bordo”. Il Media Crew Member è il nono elemento a bordo dei team maschili e, per questioni di peso, il dodicesimo dell’unico team femminile, SCA . Partecipa alla vita di bordo, può cucinare ma non può assolutamente partecipare alle manovre e contribuire in nessun modo alla navigazione. La figura dell’Onboard reporter quest’anno è alla terza presenza alla Volvo Ocean Race. La prima risale all’edizione 2008/9 quando partecipò proprio come media crew member, Gabriele Olivo (ospite della terza puntata di VOR STORIES) l’ultimo italiano in regata prima di Alberto Bolzan. Beh, le cose in pochi anni sono cambiate e Gabriele Olivo non fatica ad ammettere che “ormai il Media Crew Member è un giornalista a tutti gli effetti” e che quando ha partecipato lui, il ruolo era ricoperto “da tutti velisti appassionati di fotografia e ripresa video che si sono dati da fare per raccogliere materiali per raccontare e far conoscere questa avventura”. Gabriele,  con tanta voglia di rivivere la VOLVO OCEAN RACE da velista puro, non ha dubbi:” noi eravamo velisti al cento per cento, ora il livello del media crew member si è alzato e il ruolo è sempre più definito”.


Dunque, professionalità e capacità di interagire su diverse piattaforme comunicative, l’Onboard reporter è ormai un ruolo ben definito e sempre in evoluzione.  Per stare al passo con le tecnologie di cui dispongono i monotipo Vo 65, i giornalisti a bordo devono seguire un corso di alcune settimane e partecipare a briefings con la comunicazione della Volvo Ocean Race che si tengono prima  di ogni nuova tappa e a conclusione della successiva.  Da quest’anno poi con il wireless, sia in coperta che sottocoperta grazie alla rete satellitare Inmarsat, potranno scrivere post sui social network, usare i loro smartphones, le GoPro, le macchine fotografiche e le telecamere. Gli Onboard reporter durante la navigazione sono collegati costantemente con il Race Control Centre, la torre di controllo stile NASA che fa base ad Alicante.

E proprio ad Alicante Amory Ross che incarna perfettamente la nuova generazione degli Onboard reporter, alla sua seconda partecipazione alla Volvo Ocean Race, nel 2011/12 con il Team Puma, in questa edizione con il Team turco-americano Alvimedica del nostro Alberto Bolzan , prima della partenza ci ha raccontato che  “a bordo ci sono fotocamere mobili e una fissa che opera in modalità remota comandata da un joystick nella postazione sottocoperta”. Per quanto riguarda la sua giornata tipo poi, non ha dubbi:” oltre a scrivere e a fare editing di video e immagini, cucinerò e tirerò fuori l’acqua dalla barca. Dormirò quattro ore al giorno ma amo ogni istante della mia giornata”.


Professionalità , tanto spirito di avventura e perché no una pura vena artistica sono premiati con un concorso fotografico giornaliero. Gli appassionati che seguono la regata (si vota sul sito e la pagina facebook di Volvo Ocean Race), ogni giorno di questa grande avventura eleggono la foto più bella scattata a bordo. 


Ogni giorno il sole nasce e riposa nell’oceano, ogni giorno questi bolidi del vento divorano miglia e miglia di mare e le storie degli equipaggi ci regalano emozioni indimenticabili. Ogni giorno grazie a questi navigatori multimediali il sogno della Volvo Ocean Race è sempre più vicino.

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